Un cane di gran classe il mio Orion, salvato dalla strada. L’abbandono non dovrebbe esistere, tuttavia è una costante nella vita di ogni giorno. Orion porta il nome di una costellazione, bella e spettacolare, è come un regalo piovuto dal cielo, proprio il giorno, anzi la sera del mio compleanno. Una telefonata inaspettata, un cucciolo, tanto desiderato da tutta la famiglia, è stato trovato abbandonato nei pressi di un castello. I ragazzi che lo avevano trovato, gli avevano offerto le loro cure per ben due giorni, nella speranza di potergli trovare un padrone, lo avevano ripulito per benino, antiparassitario e gli avevano persino preparato delle polpette.
Quando la sera giunge a casa, una vera sorpresa, un timido batuffolino, ha tutte le sembianze di un peluche, presentato sulle scale, da un animo nobile, sollevato sotto le zampine anteriori, proprio come si fa con un bimbo appena nato, talmente spaesato e bloccato non riusciva a camminare, mi ha fatto un’infinita tenerezza. Un trovatello, non c’è razza migliore, non si saprà mai il tipo d’incrocio, ma ha eleganza da vendere, data sicuramente dal suo pelo dorato. Subito si sdraia sul marmo fresco a pancia in giù e dorme, è estate, stanchissimo di tutte le sue peripezie e forse certo di aver trovato una fissa dimora.
Non sarà così purtroppo… Per la mia gioia ci rimarrà solo tre mesi, poi verrà trovata una famiglia degna di accoglierlo, forse la mia non lo era abbastanza, troppe cure da offrirgli, troppe filosofie aleggiavano da parte di tutti, parole e ragionamenti senza senso, incomprensioni, la scelta è quella di darlo in affido. Di Orion un ricordo bellissimo, nessuno potrà mai prendere il suo posto, un carattere deciso, forte, indipendente, lo stile di vita di chi è abituato a sopravvivere, preferisce bagnarsi sotto la pioggia, testardo a non dormire nella cuccia, l’odore del cemento, del terreno e dell’erba gli piace molto, è il suo habitat ideale. Le sue orecchie sono sempre spettinate, mordicchia alla grande, specie se nota paura e insicurezza, una forza travolgente, un giocherellone, corre all’impazzata, ha degli occhi profondi che fanno pensare di avere di fronte un essere dal cuore grande, sta fermo in silenzio, alza la testa e da gran mangione aspetta la ricompensa dalla veranda, ci guardiamo e amoreggiamo come Romeo e Giulietta.
Un via vai dal veterinario, come portare un neonato dal pediatra, tutta l’apprensione riversata su Orion, fino all’esagerazione, quando gli è stato messo il microchip, quanti pianti nel vedere tutto quel sangue, la sua sofferenza, stringeva gli occhi e i denti, seguite da tante carezze e coccole. Il momento più brutto di certo è stato il distacco, una “maledetta” mattina d’autunno, mi vergogno a dirlo, è stata l’unica volta che sono riuscita ad abbracciarlo prima che prendesse il volo, al diavolo tutte le manie sull’igiene, da stupida mi capitava di arrabbiarmi quando mordeva il mocio, aveva voglia di giocare mentre pulivo. Manca davvero tanto e di notte talvolta lo sogno, oggi ho scritto questa piccola storia per voi. Se potessi tornare indietro? Se potessi tornare indietro non rifarei lo stesso errore, la storia da raccontare saprei come renderla più allegra e la mia bimba non scriverebbe a babbo natale per riavere il suo cane, ed io non starei qui a rodermi il fegato rivolendolo indietro, mi viene spontaneo da pensare… quanti errori si fanno nella vita! Bisognerebbe battersi con più fermezza. L’unica consolazione è pensare che adesso si trova in un posto dove sta meglio, tanto spazio, tante cure da parte di una famiglia, che lo aspettava da tempo e lo ha accolto da subito amorevolmente, non c’è da stupirsi quando la signora che parla al telefono dice: “sono la mamma di Orion”… un grandissimo sollievo e soprattutto, cosa importante, non sarà mai un cane abbandonato e sperduto per strada, è una storia sempre a lieto fine, chissà come sarà fantastico il mondo di Orion.