In qualche modo e per certi versi, non c'è argomento più attinente di questo al cibo, specie in prossimità delle feste, sempre di più all'insegna dello sfarzo, dello sperpero e dello spreco, alberi "pacchianosi" e regali inutili, anche se in tempi di crisi. Gli emarginati, coloro i quali vivono tutti i giorni nel disagio sociale, sono una realtà presente di fronte alla quale spesso si bendano gli occhi. Emarginazione intesa anche come scelta di vita, spesso obbligata, o da chi non ha avuto la forza necessaria per reagire. Il mondo che mi sta a cuore è quello dei cosiddetti clochards, o senzatetto, studi di sociologi sperimentano vivendo fra loro per capire a fondo le problematiche. Un pensiero ai nomadi, agli immigrati, ai vagabondi per stile di vita sparsi nel globo, ai viandanti che preferiscono una vita spirituale rinunciando a quella materiale e all'agiatezza, a tutti coloro che vivono in povertà , malattia, degrado, agli svantaggiati a tutti i discriminati, per razza, etnia, sesso, religione. Lo sguardo più grande allo sfruttamento minorile, istruzione e gioco per i bambini, agli anziani soli ed abbandonati, ai disabili. Un pensiero enorme a coloro che hanno la sfortuna di vivere in determinate aree geografiche, vittime di una cattiva gestione del potere, dell'economia, distribuzione delle risorse e della ricchezza. Solidarietà , aiutando i più deboli, dando voce, visibilità . La possibilità di un pasto caldo, un panettone, ne avanzano fino a pasqua, un piccolo aiuto materiale, un saluto, un sorriso, rivolgere la parola, potrebbero avere cose interessanti da dire, se non rispondono rispettare il loro silenzio, un pò di dolcezza, calore e nobiltà d'animo non costa niente e sarà come un raggio di sole nelle loro fredde giornate. Un gesto fatto con cuore, con umiltà e senza atteggiamento di sfoggio è una carica positiva operando nel bene, poi, il divertimento, l'allegria e tutti i festeggiamenti. Non è una morale o falso buonismo, è solo un messaggio, ognuno è libero di vivere a modo suo. Una carrellata a riguardo per riflettere. Tre film del genio Charlie Chaplin: Il monello, Luci della città , Luci della ribalta; testi e musica: il poeta in assoluto della musica pop, predicatore sensibile dell'Amore Universale John Lennon con Imagine, il maestro trascendentale, incantatore, conoscitore di culture e pittore Franco Battiato con La cura, il rapper, artista colto Caparezza con Le dimensioni del mio caos, il cantautore Antonello Venditti con In questo mondo di ladri, Jovanotti..., tante altre, ma credo basti per i timpani. Buone Feste con largo anticipo nella Fratellanza.
Infine la ricetta della Torta al vino rosso.
Ingredienti: per la base, 2 dosi di crema al vino rosso (preparate ognuna con: 70 g di cacao, 200 g di burro, 100 di vino rosso di qualità , 300 g di zucchero a velo) 4 uova, 100 g di farina di mandorle, 150 g di farina 00, 1 bustina di lievito per dolci. Per decorare, 1 bustina di granella di mandorle, granella di pistacchio. Preparazione: preparare la prima dose di crema al vino rosso 7' 50° vel.4. Mettere da parte e fare raffreddare. Con lo stesso procedimento preparare una seconda dose, una volta tiepida aggiungere le uova, le farine e il lievito 30'' vel.6. Versare il composto in uno stampo da 24 cm di diam. imburrato e infarinato, infornare a 200° per 30'. Lasciare raffreddare la torta, farcirla all'interno con la crema, chiudere e ricoprire con la crema rimasta, compresi i bordi. Spolverizzate con la granella di pistacchio la superficie e con quella di mandorle i bordi.